Abbiamo avuto il piacere di spendere la mattinata con Francesco Benatti, archivista incaricato del progetto di tutela e valorizzazione dell’archivio storico e della biblioteca di Unione Italiana Vini, la più importante associazione di rappresentanza delle imprese del vino italiano.
In occasione del lavoro di digitalizzazione che PageNet sta conducendo su due riviste dell’Unione, Il Corriere Vinicolo ed Enotria, abbiamo chiesto a Francesco di raccontarci qualcosa in più sul lavoro che ha condotto, sull’importanza storica che ricoprono l’archivio e la biblioteca di UIV e sulle finalità del progetto.
Parliamo dell’archivio, e soprattutto del tuo lavoro: cosa c’era quando sei arrivato, e cosa esiste ora dopo il tuo intervento?
L’archivio storico dell’Unione Italiana Vini raccoglie la documentazione che l’associazione ha prodotto negli ultimi centoventicinque anni di storia. Il mio lavoro è cominciato con un sondaggio su quanto fosse rimasto conservato nell’archivio; da qui ho redatto un elenco di consistenza, sia della documentazione che del patrimonio librario, che ho presentato alla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia.
Nel luglio 2020 la Soprintendenza ha riconosciuto l’archivio e la biblioteca di interesse storico particolarmente importante, perché capaci di essere una fonte primaria per la storia del vino e dell’industria vitivinicola italiana.
Tutto il patrimonio documentale sarà conservato nella stanza in cui siamo ora, come da richiesta della Soprintendenza, per garantirne la conservazione a lungo termine. Inoltre, la biblioteca di UIV è stata iscritta all’Anagrafe delle Biblioteche Italiane, così che il catalogo di tutti i volumi conservati potrà essere visualizzato sul sito SBN.
Qual è l’obiettivo del progetto, nel lungo periodo?
Lo scopo è di creare, in seno all’Unione, un importante centro di raccolta della documentazione dell’industria del vino italiano, coinvolgendo le aziende socie di UIV, le università e i centri di ricerca, così che le fonti storiche prodotte e raccolte in Italia sulla storia dell’industria vitivinicola possano essere messe a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo.
Ci racconteresti della collaborazione con PageNet?
La digitalizzazione di tutti i numeri del Corriere Vinicolo è cominciata nel 2018, per l’anniversario dei novant’anni di pubblicazione del settimanale. In questa occasione, l’Unione ha pensato di pubblicare un volume che raccontasse la storia del Corriere, e ha scelto di digitalizzare tutti i numeri fino ad allora pubblicati.
Il lavoro di digitalizzazione non è mai la prima fase di tutela e di valorizzazione di un archivio, perché questa operazione arriva una volta che l’archivio è conservato nel modo corretto. Però, per il volume che avevamo pensato, io insieme al direttore del Corriere Vinicolo Giulio Somma, era necessario avere immagini della rivista da pubblicare.
Questo lavoro ha portato alla realizzazione di un’emeroteca digitale del Corriere Vinicolo, pubblicata sul sito di UIV e disponibile a pagamento per gli abbonati alla rivista, e gratuitamente per gli studiosi e i ricercatori che volessero consultare le pagine del giornale.