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Leggere è una delle azioni più comuni che compiamo nel corso della giornata. Una mail di lavoro, un messaggio sullo smartphone, un articolo del nostro giornale preferito; qualunque sia il formato e il supporto, la lettura è un atto che ci riesce automatico quanto respirare. Ma, proprio per questo motivo, è facile dimenticarsi che non è così per tutti.
Sul sito web dell’Associazione Italiana Dislessia (AID) troviamo la definizione dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA):
“i DSA sono disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente”.
In altre parole, le persone con DSA impiegano tanto tempo per la lettura, hanno difficoltà nella comprensione dei testi e nell’applicare le regole ortografiche, spesso hanno una grafia disordinata e poco leggibile e hanno difficoltà nei calcoli di base. Nonostante la sua ampia diffusione, in Italia la dislessia è ancora poco conosciuta, e troppo spesso è associata a pigrizia o mancanza di applicazione.
E, di seguito, leggiamo che la dislessia è un:
“disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo”.
Un’indagine del MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca), condotta sull’anno scolastico 2018/19, mette in luce che nel corso degli ultimi nove anni il numero degli alunni con DSA frequentanti la scuola primaria e secondaria di I e II grado è passato dallo 0,9% al 4,9%, vale a dire 298.114 alunni. Di questi, 187.693 presentano dislessia, che si attesta come il disturbo più diagnosticato.
È in questo contesto che si inserisce il lavoro di Federico Alfonsetti e del suo team, che, in seno alla Casa Editrice Angolo Manzoni di Torino, dopo quasi un decennio di studi realizza il carattere tipografico ad alta leggibilità EasyReading. Ecco i tratti distintivi:
- è ibrido, ha cioè una mescolanza di lettere con e senza grazie
- tra lettere, parole e tra una riga e l’altra c’è uno spazio maggiore, per evitare l’effetto di affollamento (crowding effect)
- anche avvicinando le parole o le righe, il font resta sempre leggibile
- le ascendenti e le discendenti sono più lunghe del 70%
Se, inizialmente, l’obiettivo del progetto era realizzare un font di ausilio solo per lettori dislessici, col tempo è stata abbracciata una metodologia progettuale del design for all. La dottoressa Christina Bachmann, psicologo clinico e psicoterapeuta del Centro Risorse Clinica Formazione e Intervento in Psicologia di Prato, ha condotto uno studio su 553 studenti della classe quarta primaria con batterie miste. Ha raccolto dati da alunni con dislessia certificata, con difficoltà scolastiche, e da alunni senza problemi di apprendimento.
Il risultato della ricerca, pubblicato sulla rivista scientifica Dislessia. Giornale italiano di ricerca clinica e applicativa, conferma che EasyReading non solo è un utile strumento compensativo per studenti con dislessia, ma, al tempo stesso, è agevolante per tutte le categorie di lettori.
Sono proprio queste le vittorie più importanti di EasyReading, che lo differenziano da tutti gli altri font che si autodichiarano agevolanti per la lettura. Il font di Federico Alfonsetti è realmente inclusivo e, per poterlo affermare, è l’unico al mondo ad avere alle spalle una certificazione scientifica.