Nel mese di giugno 2025 PageNet ha installato uno scanner presso la Sapienza Università di Roma, in particolare un ATIZ Bookdrive Mini 2, nella Sezione di Diritto romano del Dipartimento di Scienze giuridiche, dove lavora Antonio Angelosanto, professore associato di “Diritto romano e fondamenti del diritto europeo” e membro strutturato del Gruppo di ricerca “Ius publicum”, il quale si è occupato della selezione delle attrezzature necessarie per realizzare gli obiettivi scientifici che il Gruppo stesso si prefigge di raggiungere.

Che tipo di esigenze avevate, quando vi siete messi alla ricerca dello scanner?

L’obiettivo che il Gruppo di ricerca “Ius publicum” persegue è innanzitutto la ricostruzione di un lessico giurisprudenziale relativo al diritto pubblico romano. Per raggiungere questo obiettivo la Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza ha creato l’omonimo programma informatico accessibile all’indirizzo iuspublicum.giu.uniroma1.it

università la sapienza

Nel lessico, organizzato per lemmi, sono raccolti i testi, riconducibili alla letteratura giuridica latina, che contengono quei lemmi, sulla base della loro attinenza al concetto di diritto pubblico romano. I lemmi costituiscono le parole chiave per la ricerca dei testi che li contengono: la base testuale, dunque, è costituita dalle fonti latine. Tutti i testi sono di regola verificati attraverso le edizioni critiche e sono tradotti dalla lingua latina (e, in minima parte, greca) nella lingua italiana, ispirandosi a traduzioni già esistenti. Per raccogliere tutti i dati documentali e renderli fruibili alla generalità degli studiosi attraverso lo strumento elettronico è necessaria la digitalizzazione di un elevatissimo numero di testi. Lo scanner selezionato permette una rapida acquisizione di tutte le informazioni che è necessario estrapolare dalla base documentale di partenza.

Che tempi vi siete dati per raggiungere i risultati prefissati?

Non è ancora possibile fare previsioni sui risultati finali. Quanti e quali saranno i lemmi con le caratteristiche sopra esposte, quanti e quali gli autori che li hanno utilizzati e in quanti e quali testi. Ad oggi sono stati digitalizzati ed elaborati i dati relativi ai lemmi delle prime tre lettere dell’alfabeto latino. Quel che, a mo’ di esempio, si può fare è riassumere qualche dato emerso dai lavori, in relazione alla prima lettera dell’alfabeto latino. Il numero complessivo dei lemmi sotto la lettera “A”, individuati sulla base dei controlli effettuati sui repertori, è pari a 168. Su tale dato iniziale, è stata effettuata la ricerca circa l’uso che gli autori hanno fatto dei suddetti termini. È emerso che 100 vocaboli sono stati utilizzati da 46 autori in 2191 testi; è emerso, altresì, che quei vocaboli sono riportati in 1321 testi provenienti da fonti letterarie ed in 870 testi provenienti da fonti giuridiche.

E questo, in relazione alla sola prima lettera dell’alfabeto latino. Seppur parziale, si tratta di un dato di grande rilevanza per fare previsioni sui tempi e sui contenuti dei risultati finali. Ora è necessario proseguire e continuare a lavorare. Anche per questo motivo è stato privilegiato lo strumento elettronico, in quanto esso, meglio di quello cartaceo, è fruibile universalmente dagli studiosi e secondo schemi di ricerca più precisi e capillari. Le attrezzature, individuate grazie all’ausilio e al supporto qualificato e professionale del personale di PageNet, permetteranno di accelerare i tempi di realizzazione di questo ambizioso progetto di ricerca.

Avete altri progetti futuri da realizzare?

Lo scanner sarà comunque a disposizione del personale della Biblioteca della Sezione di Diritto romano, che, costituita inizialmente dalla biblioteca privata del fondatore Vittorio Scialoja (1856-1933), consta ad oggi di un patrimonio librario tra i più importanti al mondo per ampiezza e specializzazione disciplinare concernente il Diritto romano e i Diritti dell’Oriente mediterraneo. Essa dispone di numerose edizioni di fonti latine giuridiche e letterarie, di repertori di fonti epigrafiche, papirologiche e archeologiche, dell’archivio privato del suo fondatore, di un cospicuo fondo antico nonché di una biblioteca giuridica in lingua cinese, tra le più grandi al mondo al di fuori della Repubblica Popolare Cinese, da qualche decennio attenta allo studio e alla diffusione della conoscenza del Diritto romano. Tutto questo immenso patrimonio librario, a fronte di sempre più incalzanti e pressanti richieste da parte degli utenti della Biblioteca, attende di essere quanto più possibile digitalizzato e messo a disposizione della comunità degli studiosi. Il nuovo scanner potrà sicuramente essere utile a offrire la più repentina e immediata risposta a queste nuove esigenze.


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