Fondata nel 1988, Co.N.Ser. è una cooperativa che opera nel settore dei servizi documentali, con un’attenzione particolare all’ambito delle biblioteche e degli archivi.

«Ci occupiamo di tutte le attività legate alla catalogazione bibliografica — racconta Antonio De Cristofaro — sia per materiale antico e moderno, sia per manoscritti. Sul fronte archivistico, invece, realizziamo interventi di riordinamento e inventariazione, lavorando per enti pubblici e privati, tra cui fondazioni ed enti ecclesiastici».

Tra i progetti più significativi figurano collaborazioni con istituzioni di grande prestigio, come la Biblioteca di Giacomo Leopardi a Recanati e il Sacro Convento di San Francesco d’Assisi, oltre a numerosi interventi legati ai progetti di digitalizzazione del PNRR.

Biblioteca Giacomo Leopardi a Recalcati

«Operiamo principalmente nel Centro-Nord Italia — prosegue — partecipando a gare d’appalto: dove ci aggiudichiamo i lavori, ci spostiamo con il nostro team».

Elemento trasversale a tutte le attività di Co.N.Ser. è proprio la digitalizzazione dei beni documentali di valore culturale: «Digitalizziamo periodici storici, libri antichi rilegati, manoscritti, pergamene e grandi formati come piante e mappe. Questo richiede apparecchiature molto specifiche, come scanner planetari di ultima generazione».

Proprio in quest’ambito nasce la collaborazione con Pagenet e l’acquisto di apparecchiature ATIZ. «Abbiamo scelto ATIZ Mark 2, perché ci permetteva di differenziarci, grazie alla possibilità di intervenire su diverse tipologie di materiale e alla grande trasportabilità dello strumento, qualità essenziale per chi, come noi, lavora spesso direttamente presso il committente. Anche dal punto di vista commerciale ci siamo trovati molto bene con Pagenet: la consegna è avvenuta puntualmente e ora stiamo testando le macchine sui manoscritti del Sacro Convento».

De Cristofaro conclude con un sorriso: «Il prodotto si presenta molto bene, con un’ottima qualità d’immagine. Stiamo completando la taratura delle macchine, ma le aspettative sono alte: con uno scatto riusciamo a recuperare due immagini».